Trovare la stabilità durante la Grande depressione

I lavoratori rurali statunitensi sono colpiti duramente nel periodo della Grande depressione, una lunga recessione economica che si diffonde a macchia d’olio, iniziata con il crollo della borsa nel 1929. Per diversi anni Cargill finanzia la propria rete di montacarichi per il grano indipendenti.

Tuttavia, nel 1933, una moratoria bancaria limita l’erogazione di credito a tal punto che Cargill si ritrova ad affrontare una crisi di debito. I prezzi dei raccolti subiscono una diminuzione superiore al 60% e molti di questi proprietari di montacarichi indipendenti si avviano rapidamente verso la bancarotta.

John MacMillan Jr., il General Manager dell’azienda, capisce che questi montacarichi per il grano possono essere acquistati “a un prezzo bassissimo”. Tuttavia, secondo altri, il pignoramento dei montacarichi a un prezzo così ridotto avrebbe danneggiato la reputazione di Cargill all’interno della comunità rurale, in particolare dopo decenni di legami consolidati con agricoltori e fornitori. Austen Cargill, il figlio più giovane del fondatore W. W. Cargill, si rende conto dell’importanza della comunità per Cargill e aiuta John Jr. a escogitare una soluzione che consenta a queste persone di salvare le proprie attività.

L’azienda presenta un piano di sostegno con l’obiettivo di aiutare i proprietari a rimettersi in piedi e, in sostanza, di sostenere le loro attività. Il piano prevede che i proprietari vendano tutte le scorte a Cargill e i ricavi vengano utilizzati per saldare i debiti contratti. Una volta completate le restituzioni, torneranno in possesso dei propri beni.

È un barlume di speranza in un periodo buio. Quasi tutti i proprietari contattati (79 in totale) accettano l’offerta e i montacarichi vengono ribattezzati “montacarichi della comunità”. Durante il turbolento periodo economico, la visione a lungo termine dell’azienda offre una maggiore stabilità e getta le basi per un rapporto di fedeltà duraturo tra Cargill e la comunità agricola.