Cargill mira all’Atlantico

I primi anni '20 del Novecento segnano un periodo di grande cambiamento nel mercato del grano statunitense: gli importatori di grano europei iniziano a incrementare la loro presenza sulla East Coast e, invece di pagare sovrapprezzi agli agenti statunitensi, aprono le proprie filiali sul posto per effettuare acquisti direttamente dai fornitori. Il presidente di Cargill, John MacMillan Sr., si rende conto che l’azienda deve espandersi rapidamente verso est per poter mantenere la propria posizione.

“Dobbiamo adottare misure per rendere l’azienda competitiva, altrimenti verremo a poco a poco rimpiazzati dalle società europee”.
— John MacMillan, Sr., Presidente di Cargilll

Nel 1923 Cargill coglie un’opportunità inattesa: l’acquisizione di Taylor and Bournique, Co., un’azienda concorrente che si occupa di grano e che di recente ha liquidato i propri beni. “T&B” ha una serie di uffici sulla East Coast: a Buffalo, nello stato di New York, e a Filadelfia e Pittsburgh, in Pennsylvania.

In tre anni Cargill diventa una delle principali aziende a livello nazionale che si occupa della commercializzazione dei cereali. La crescita significativa dell’azienda rende necessario riorganizzarne le attività, rendendo più efficiente la distribuzione, il commercio e la conservazione del grano nei magazzini.

Grazie alla sua nuova influenza sulla East Coast, l’azienda costruisce più siti di stoccaggio tra cui, nel 1932, il montacarichi per il grano più grande al mondo ad Albany, New York. Il terminale su larga scala, installato presso il punto d’incontro del Canale Erie e del fiume Hudson, consente un doppio accesso alla regione dei Grandi Laghi e alla East Coast, con un accesso diretto all’Oceano Atlantico.

Le nuove sedi contribuiscono a consolidare la presenza di Cargill sulla costa orientale, aumentando le relazioni commerciali con i clienti europei e gettando le basi per il commercio globale futuro.